DONNA AL VOLANTE…
Pericolo costante?
Ma basta con queste battute ultradatate e sciocche!
Anche perché è provato cha la donna guidi meglio dell’uomo
e non solo…
31.05.2014
di Antonella Lojercio
Quanti luoghi comuni bisogna sfatare per arrivare alla “parità”, tra la donna
e l’uomo, al volante?
“Chi dice donna dice danno ! “ “La donna al volante , pericolo costante !”
etc.
Nel momento in cui si sale in auto bisogna rispettare le norme dettate da
quel testo unico (del resto più volte rimaneggiato) che si compendia nel Codice
della strada.
Nessuna discriminazione ci pare di intravedere nel testo legislativo, anzi
la “parità” è assoluta .
E allora? Entra in campo un’altra serie di considerazioni circa la “capacità” tecnica della donna al volante. Anche in questo caso abbiamo elementi positivi a favore della tesi che la donna è una guidatrice diligente e prudente.
La tecnologia della vettura è appresa dalla donna non in maniera
morbosamente maniacale, ma “con parsimonia”, quanto basta per conoscere
le principali “attrezzature” meccaniche e, oggi, anche elettroniche della vettura.
Del resto la donna ha un rapporto squisitamente utilitaristico con la propria auto. É un mezzo che è al suo servizio e, quindi, di utilità, altrimenti diventa
un peso ed un problema. L’auto aiuta la libertà di movimenti ed è sentita come
elemento, tra quelli determinanti, di emancipazione, oltre che come mezzo,talvolta
indispensabile, di lavoro.
La donna rivolge all’auto, l’attenzione strettamente necessaria affinché il
mezzo sia sicuro, pulito ed efficiente. Non ama orpelli, o accessori smodati che
non abbiano alcun nesso con la sicurezza della vettura.
L’attenzione che rivolge alla sua persona è meticolosa, dando risalto alla propria femminilità anche in quelle attività ritenute, in passato, prerogative maschili come, appunto, la guida di un’ automobile.
Ma prima di mettere in moto la propria auto, la donna cosa fa?
Quanti uomini controllano la propria vettura prima della partenza?
La cura che l’auto richiede oggi, nell’era della tecnologia più avanzata,
non è poi troppa. La donna lo aveva già appreso con grande sollievo, perché la
parte “meccanica“ non era il suo forte, ma la diligenza alla guida, quella
sì: è in gioco la vita!
Sono poche le donne, tuttavia, che passano il loro tempo a “strigliare”
con spugne e saponi vari le vetture che le portano in giro.
Tuttavia, i controlli che i libretti di manutenzione evidenziano con tanta precisione, pur essendo un loro assillo, vengono pedissequamente effettuati.
La cura della vettura, comunque, da sola non è sufficiente per la sicurezza
della circolazione stradale. L’osservanza attenta delle norme del Codice,
attenua, se non addirittura annulla, il numero degli incidenti stradali.
La donna sa che la velocità è un fattore di rischio, non fa altro che raccomandarlo ai propri figli in quanto mamma, e lo sa bene anche quando è
lei a condurre l’automezzo. Anche quando,pioneristicamente, prende parte a
manifestazioni agonistiche con vetture di serie.(foto “gara di accelerazione”).
Gli accorgimenti più importanti li usa in caso di nebbia (riducendo la
velocità ed accendendo i fari appositi ), in caso di ghiaccio (moderando la
velocità, impiegando marce basse, evitando brusche frenate e mantenendo
le debite distanze dagli altri veicoli), in caso di neve (montando catene o
pneumatici di neve, azionando con dolcezza freno, acceleratore e volante),
in caso di pioggia (tenendo in efficienza i tergicristalli, e accendendo – in caso
di pioggia intensa – i fari anabbaglianti ), in caso di vento (moderando la
velocità per aumentare la stabilità del mezzo, “uscendo” dalle gallerie- con
cautela- per evitare le raffiche laterali od improvvise).
La donna è anche un’allieva diligente: una percentuale notevolissima
di candidate supera l’esame teorico (bestia nera per tanti), perché si “applica”
e recepisce le varie segnaletiche e norme di comportamento, per poi metterle
in pratica sulla strada. É monda da qualsiasi peccato? No. Sulla strada è
un’automobilista ed in quanto tale la “reazione biochimica” della guidatrice
è uguale a quella degli uomini. Si stizza, “sussurra” parolacce (che non vorrebbe mai ascoltare),commette piccoli “soprusi” ,….. si aspetta, tuttavia, un poco di… cavalleria.
Sulla strada, però, l’uguaglianza è assoluta, o no ?