Auditorium Enzo Tortora

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Commovente cerimonia della Provincia nel trentennale dell’arresto



Intestato ad Enzo Tortora a Milano



il magnifico auditorium del Polo Soderini



Importante parterre fra cui l’eroica compagna Francesca  che continua la battaglia di

Enzo per una Giustizia giusta.


E che non ha potuto nascondere la commozione



(23.06.2013)

a cura di Alfredo Labate Grimaldi

I giornalisti, per mestiere, dovrebbero rimanere sempre freddi, per meglio, poi, trasmettere le emozioni ai lettori che li leggono, come essi stessi fossero lì, in quel momento. Questa, la legge non scritta, ma… – checché se ne dica – anche i giornalisti sono uomini e una lacrima, subito celata o malcelata, è scappata, durante la cerimonia, lo confesso, anche al Vostro cronista.
Vedete… la cosa, in sé, è stata particolarmente toccante, perché si trattava, non solo del ricordo della vicenda di un popolare personaggio, ma della storia di uno che aveva subito una grave, gravissima ingiustizia civile e penale.
Il parterre era rappresentato da esponenti delle Istituzioni, come della cultura e della comunicazione, come, del resto, lo erano gli stessi relatori. E si capiva a pelle… che tutti sentivano, forse, qualche piccolo, infinitesimale scrupolo nell’anima, per non aver “gridato”  abbastanza, all’epoca…
Ed il pubblico…
Il pubblico sapeva che al posto di Tortora, poteva benissimo esserci stato uno di loro…
Ecco perché l’atmosfera era commossa, ma tesa e poi e poi… si parlava di Giustizia e di ingiustizia, come di comunicazione. In sintesi, chi più, chi meno, eravamo tutti protagonisti e quasi attori, quella mattina, in quella sala!…
Perché la cerimonia, magistralmente e con attenta regia organizzata dalla Provincia di Milano
e dal suo Presidente Guido Podestà, è stata abilmente incuneata, lunedì 17 giugno, proprio il giorno anniversario del trentennale dello spettacolare, plateale arresto  di Tortora, in un convegno quanto mai attinente  e coinvolgente:
<<In nome del Popolo Italiano!    Anche se non è sempre così…
Giustizia e media: un’anomalia italiana>>.
Come già detto, la cerimonia ed il relativo convegno si sono svolti nella modernissima struttura polifunzionale della Provincia di Milano – sita in via Soderini – nella quale fa bella mostra di sé un magnifico, accogliente, elegante auditorium a cavea, di ben 500 posti, voluto intestare al nome di Enzo Tortora, perché sia e rimanga di monito, specie per le nuove generazioni che spesso non conoscono la vicenda occorsa all’uomo Tortora.
Dopo il rituale taglio del “nastro”, la cerimonia ha avuto inizio con la lettura di un brano de “La colonna infame” di Manzoni, testo particolarmente caro a Tortora, tanto è vero che ne ha voluto una copia nella sua tomba, accanto all’urna contenente le ceneri ed insieme ai suoi occhiali…
La lettura del brano è stata eseguita da una sempre più che brava ed unica… Giulia Lazzarini – grande Signora
della Prosa italiana – che ha tenuta silenziosa e commossa, l’intera platea, riscuotendo il doveroso lungo applauso di un pubblico che sempre l’ha ammirata e che tuttora continua a farlo.
Sono apparsi, quindi, sul grande schermo, filmati giornalistici RAI dell’epoca, in un bianco e nero che rendevano ancor più toccanti  le sequenze che si susseguivano…
Pensate che… mentre eravamo tutti lì… a guardare, Francesca, con una lacrima che le rigava il volto ancora bello e nobile,  ci ha ricordato  che non solo ricorreva l’anniversario, ma… in quel momento, era la… stessa ora… lo stesso “momento” dell’arresto…
L’arresto…  la “passeggiata” in via del Corso a Roma – per raggiungere la macchina delle Forze dell’Ordine – con le manette quasi esibite  e con la folla dei cineoperatori e fotogiornalisti che a gran voce, pregavano Enzo di… mettere in evidenza i polsi…
“Enzo… Enzo… facce vedé i polsi…”  
Nessuno osa dire alcunché, perché è il “mestiere” che  lo chiede e talvolta quasi come l’imponga…! E poi, trent’anni fa, sappiamo bene che la deontologia, pur presente, era meno sensibile davanti a certe esigenze e poi, non c’erano state ancora le varie “Carte” ed i vari protocolli che giustamente difendono la dignità di ogni persona, in simili frangenti.
Ma son cose che purtroppo sono avvenute e che nel filmato RAI si sentivano ben distinte.
Ed anche nella Stampa presente, qualcuno ha abbassato il capo… perché abbiamo già detto che un senso di colpa permeava in tutte le categorie presenti e nell’aria stessa…
Erano presenti Guido Podestà, Presidente della Provincia di Milano;
Francesca Scopelliti, Compagna di Tortora, continuatrice della Sua opera in difesa dei Diritti e Presidente, quindi, della “Fondazione Giustizia Enzo Tortora”;
Gigliola Barbieri, storica collaboratrice di Tortora e che ancora lavora in Televisione;
Roberta Angelilli, vicepresidente del Parlamento Europeo;
Rita Bernardini, già Presidente del Partito Radicale;
avv. Raffaele Della Valle, mitico difensore di Enzo;
Vittorio Feltri, giornalista e Direttore editoriale de “Il Giornale”;
Massimo Fini, acuto giornalista ricco di personalità e profondo, colto saggista; ( ci piace  ricordare una sua Opera quanto mai attuale per i tempi che stiamo vivendo: “SUDDITI”, Marsilio Editore);
Clemente Mastella, europarlamentare e già Ministro della Giustizia;
Giancarlo Mazzuca, valentissimo Direttore de “Il Giorno”;

Gaetano Pecorella, avvocato;
Tiziana Majolo, politica;
Carlo Verdelli, giornalista di “Repubblica”.
Doveva esser presente Pannella, ma impedito dal suo sciopero della sete, in difesa dei diritti, trent’anni fa, inconsiderati: gli stessi!…
Ha moderato la tavola rotonda, Paolo Liguori, giornalista, già Direttore di “Studio Aperto” ed ora, Direttore di “New Media Mediaset”.
Ha presentato il tutto, il sempre impeccabile Cesare Cadeo.
Ha fatto giungere, un suo messaggio di adesione, plauso e partecipazione, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che così conclude:
[omissis]… “l’espressione del mio apprezzamento per il ricordo di Enzo
Tortora, della sua drammatica vicenda giudiziaria e del suo sempre corretto comportamento civile, anche in quei momenti che pure lo videro ingiustamente colpito.”
Doveva intervenire anche Luciano Violante, politico, ex Presidente della Camera dei Deputati e, soprattutto, ex magistrato ma, impedito dalla “Commissione delle Riforme” di cui fa parte ed i cui lavori si svolgono e a Roma, ogni lunedì. Non ha voluto mancare, però di far pervenire un suo intervento:
Di questo, fra l’altro, molto esplicito – come lo è il personaggio – e senza alcuna frangia di infingimenti, di cui si abusa in simili occasioni, ci piace riportare qualche passo fra i più interessanti:
[omissis]… “Il processo a Enzo Tortora fu costellato da gravi errori e superficialità, che molti hanno elencato, sottolineato, commentato. Ma non si trattò solo di un grande
errore giudiziario. Quel processo fu l’incubatrice di un’altra grave stortura che ha caratterizzato e continua a caratterizzare i rapporti tra giustizia penale e informazione.”
[omissis]… “E infine io credo che a ciascun magistrato e a ciascun giornalista che entra nella professione dovrebbe essere consegnata una pagina con su scritto ‘Ricordati di Enzo Tortora’!”
Ci piace riportare, dal discorso di Podestà,  una frase di Thomas Jefferson, politico, 3° Presidente degli Stati Uniti d’America, ma soprattutto, cofondatore degli stessi; il quale ebbe a dichiarare…
“Una giustizia tardiva è una ingiustizia… una giustizia negata!”
Francesca Scopelliti, poi,  con evidente commozione e partecipazione ha letto alcune lettere che Enzo le mandava dal carcere…
Sono documenti allucinanti…
Sono cronache che sembrano di un altro mondo…
E scritti, poi… da quell’ uomo coraggioso, civile, colto e facondo come solo sapeva essere il “nostro”!
E… “UOMO per bene” come da tutti… definito.

Tutti hanno parlato… hanno ricordato… hanno commentato… hanno sviscerato ricette, affinché mai più possa accadere una cosa simile.
Sono stati tutti interventi apprezzati, ma tutti un po’ “recitati” a testa bassa, perché se è vero che sono i cittadini quelli che fanno Il Paese, lì… eravamo tutti… “colpevoli”!
La tavola rotonda non si poteva concludere meglio: cioè con l’appello affinché tutti possano fare qualcosa per continuare l’opera di Tortora, sulla cui tomba, Sciascia, ma forse dallo stesso Enzo suggerite, ha scritto queste parole… “che non sia un’illusione”.
Per non far sì che quella di Tortora come la nostra non sia un’illusione, ci si può recare presso le Sedi comunali di tutte le città d’Italia, per firmare la presentazione di alcuni referendum che… dopo trent’anni, ancora chiedono più libertà, più diritti e giustizia non negata…
Per i particolari circa i referendum, si può cliccare il “blog dei Radicali”.
Non è un dovere, ma un nostro diritto, anzi un’occasione (non perdiamola!) e quasi un debito verso un Uomo che ha
pagato con la vita un qualcosa di Kafkiano che potrebbe capitare a tutti…


IL TESTO della TARGA ENZO TORTORA


“ Io sono qui […] per parlare per conto di quelli che parlare non possono, e sono molti, e sono troppi; sarò qui, resterò qui, anche per loro”

ENZO TORTORA (Genova, 30 novembre 1928 – Milano, 18 maggio 1988)
Giornalista, autore e conduttore televisivo. “Voce” di milioni di Italiani, ingiustamente accusato di reati infamanti, è stato dichiarato innocente dopo un’odissea giudiziaria durata quattro anni.


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