DIRITTO AL SESSO
PER I DISABILI !
(08.05.2013)
di Alfredo Labate Grimaldi
… Accostiamoci all’argomento, in punta di piedi, col massimo rispetto e senza emettere giudizi affrettati!
““Per favore… scacciami questa mosca che mi sta torturando il viso!…
Sì… ed ora soffiami il naso, per piacere…
Grazie… ed ora, mi dai da bere un goccio d’acqua?
Vedi… se volessi ammazzarmi… neppure potrei… Non posso manco suicidarmi, io!””
Parole di un giovane uomo in carrozzina, semiparalizzato, ascoltate di rapina, d’estate, in un giardino pubblico di Roma e dirette alla volontaria che lo aveva parcheggiato all’ombra di un albero e s’era seduta su di una panchina, accanto…
Ed ora, per piacere, rileggete piano… ciò che ha detto il nostro Amico, lentamente, quasi centellinando ogni parola, facendovi entrare ogni parola “dentro”… assumendola, decifrandola, digerendola… e… riflettendo
e…
PENSANDO che…
Voi scacciate con la mano una mosca dal viso e lo fate senza neppure accorgervene, continuando a leggere o a scrivere;
come pure vi grattate il naso e lo fate meccanicamente…
decidete di bere e lo fate come una cosa scontata…
e quando nessuno vi vede, magari… fate anche “pulizia al salotto”!…
Sì… vi mettete le dita nel naso, insomma!!!
E quando nessuno vi vede, vi “toccate”…
vi masturbate…
Se siete disperati, decidete di tirarvi un colpo di pistola alla tempia…
E poi, quando ne avete voglia…
fate all’amore…
Quel giovane uomo in carrozzina visto quel tardo mattino d’estate in quel parco di Roma, non può fare nulla di tutto questo!
Tutto questo che per voi è scontato, normale poterlo fare, per lui è una conquista e, talvolta, anche impossibile.
Ed allora… plaudiamo all’iniziativa di poter cominciare a pensare di dare la gioia ed il diritto del piacere sessuale anche a quei nostri fratelli e sorelle che meccanicamente non possono farlo! E diciamo pure…
“Se non ora… quando?”
Slogan rubato, sì, ma esplicito e pratico, perché almeno si cominci a parlare del problema!
In Olanda, Germania, Belgio e Paesi scandinavi – ed in Olanda sono gratuiti, cioè a carico del Servizio sanitario nazionale!… – sono stati istituiti “Servizi di Assistenza Sessuale per disabili”.
Detti Servizi offrono ai diversabili dei due sessi, con a monte la mediazione di equipe di psicologi, sessuologi e formatori, una Educazione volta alla conoscenza sessuale del proprio corpo, con i suoi limiti ed anche con le sue potenzialità talvolta sconosciute o nascoste agli stessi interessati.
Ad espletare detto servizio sul campo, accanto al disabile, una piccola squadra di volontari di ambo i sessi, professionalmente formati, che essenzialmente svolgono un’attività di educazione al sesso che, evidentemente non è stata mai fornita ai fruitori il servizio, per via della loro vita spesso priva di interazione con il mondo dei coetanei e quello dei… cosiddetti “normodotati”.
In presenza di ostacoli fisici gravi in riferimento alla motricità degli arti, specie quelli superiori, detto personale è professionalmente e scientificamente preparato per offrire alla persona affidata, le elementari gioie della dedizione affettiva amorosa, della carezza, del massaggio anche erotico, fino – in casi ove se ne presenti l’assoluta necessità – ad un aiuto “orale” o anche – ma in casi rarissimi e che si cerca, ove possibile, sempre di arginare – un rapporto sessuale, diciamo, completo.
E’ evidente che detto personale volontario è specificamente formato e quindi, altamente specializzato e, soprattutto, nel campo dei problemi di psicologia affettiva.
Perché negare, che, talvolta, persone con handicaps vengono accompagnati o portati dai familiari, al fine di soddisfare certi elementari bisogni fisiologici, da mercenarie, le quali, talvolta, rifiutano la prestazione o ne maggiorano il prezzo, approfittando della situazione?
E perché negare – anche perché spesso non se ne è a conoscenza! – che nel mondo dell’handicap, anche se con molta discrezione, si sentono storie di eroiche madri che devono arrangiarsi per trovare, in qualche modo, un mezzo per la lecita soddisfazione di bisogni dei propri figli, che la Natura… URLA e PRETENDE?
Certo, nessuno dice che i provvedimenti attuati in alcuni paesi del nord Europa, come sopra accennato, risolavano la vasta grave problematica, anche perché sempre in agguato ci sono ipotetiche complicanze come, ad esempio, – una fra tante – la possibilità del sorgere di problemi in ordine alla sfera affettiva da parte del disabile (attaccamento amoroso al volontario e dipendenza da esso).
Nel Regno Unito, andar con prostitute non è reato ed in alcuni Comuni, dei fondi esistenti per l’assistenza ai disabili sono stati utilizzati per questo bisogno, anch’esso ritenuto “primario”.
In Gran Bretagna, il Governo, nell’assistenza ai diversamente abili, mette al centro due figure: l’Uomo in primis e poi, campo aperto alle iniziative dei singoli assistenti sociali!
Nello specifico, in Svizzera, sono in regolare servizio dieci “assistenti sessuali” che, ai disabili psichici che ne fanno richiesta, forniscono un servizio “affettivo” fatto di carezze e massaggi erotici.
Ma il problema di accedere da soli alle benefiche pulsioni che può dare il proprio corpo, si fa evidente e si acuisce, in presenza di persone che hanno vista, intaccata la possibilità della manualità e della motricità ed in questo caso l’intervento risolutore dell’assistente sessuale si rende indispensabile, come già detto prima, mediante veri aiuti “meccanico-fisici” che possono diventare veri “soddisfacenti esercizi sessuali” nel pieno senso del termine…
Qui, vogliamo richiamarci ad un vero atto di presa di responsabilità e di coraggio di tutti, nel non morbosamente farneticare su quanto sopra detto e specie dei soliti… immancabili “benpensanti” che in nome di falsi, ipocriti pregiudizi etico-religiosi intenderebbero negare questo primario diritto che viene direttamente dalla “Creazione”.
Ricordiamoci sempre, che il Vangelo mette, con Dio al centro, sempre l’Uomo e, specificatamente, per bocca del Cristo asserisce che non è l’Uomo al servizio del sabato!
Ogni tanto, sarebbe salutare riprenderlo in mano il Vangelo! E rileggerlo ed anche porre bene attenzione, alla radicalità del Suo Messaggio.
Ed è il caso, qui, di ribadire, crediamo, che gli assistenti sessuali in argomento, non sono prostitute, ma Operatori professionali che accedono a tale attività, previa frequenza di percorsi formativi seri e professionali, atti ad avvicinare il mondo della disabilità con più che adeguata preparazione psico-affettiva.
Il volontario aiuta il soggetto a lui affidato in un percorso cognitivo-sessuale, insegnando l’autoerotismo (attività spesso difficile per i disabili), andando, poi, ove necessario, richiesto e ove lo stesso operatore sia disposto, al rapporto orale e, in presenza di reale necessità da parte dell’assistito, ove non ci sia alternativa e sempre previo consenso dell’operatore, si può giungere alla esperienza conoscitiva del vero atto sessuale.Ed ai “farisei” di turno che magari, ora, si staranno strappando i capelli dal capo leggendo queste righe, drammaturgicamente declinando il famoso… ““Ma dove siamo andati a finire… non c’è più religione!!!””…
vogliamo ricordare che quando tutte queste belle cosine le fanno loro e, magari, anche in seno a rapporti illegali ed anche peggio… non si scandalizzano punto, lor Signori!
Suggeriamo loro di indagare sulle problematiche del mondo dell’handicap, quando vedono un volontario o una madre spingere una carrozzina… interessarsi… chiedere… riflettere…
Guardare e porsi in religiosa riflessione quando capita e non raramente, di vedere adolescenti o ragazzi grandi in carrozzina che, magari salutati o vezzeggiati da qualche signora, con le mani , sorridendo, tentano di toccare i seni della imbarazzata stessa signora…
E lui sorride e la guarda con affetto, con amore, non pensando lontanamente che sia una cosa da non farsi: la sua richiesta di amore è innocente come ai primordi del Creato!
Non ci illudiamo di poter chiedere, qui, con i problemi della nostra Sanità pubblica, anche gli “assistenti sessuali”… ma cominciare a parlarne, già è un qualcosa, affinché anche questo problema non venga archiviato come tanti altri problemi ed anche qui non si continui a delegare il tutto alle famiglie con la famosa parola d’ordine di pretta marca italica… “ARRANGIATEVI”!
In Italia, il problema delle famiglie lasciate sole con loro stesse o lanciate allo sbaraglio esiste…
M.U. distrofico muscolare impegnato da sempre nei problemi della disabilità dichiara:””Conosco
madri che hanno raccontato di essere costrette a provvedere ai bisogni sessuali dei propri figli disabili””.
Ed al riguardo, anche noi, sull’argomento, possiamo portare la nostra esperienza:
la madre romana di un disabile psichico – quasi un uomo, alto e grosso – ci ha raccontato, nel mezzo di tante amarezze di madre lasciata sola dalle Istituzioni, che quando necessariamente aiuta il figlio a fare la doccia, questi, spesso, la aggredisce fisicamente, con scopi meramente ed inequivocabilmente erotico-amatori. La signora non ha specificato fin dove giunge la propria difesa… e noi non abbiamo infierito, chiedendoglielo!
La proposta di un provvedimento legislativo ad hoc è supportata anche – e ci pare a pieno diritto!- dall’Associazione “Luca Coscioni” (l’ex presidente del Partito Radicale, ricercatore e docente universitario, affetto da sclerosi laterale amiotrofica, venuto a mancare sei anni fa, a soli 38 anni di età) presieduta, in modo onorario dalla moglie, l’ex deputata PD Maria Antonietta Farina Coscioni che dichiara: “”Il problema dell’assistenza sessuale è una questione seria… (omissis). L’associazione ritiene che possa essere inserita tra i servizi assicurati dai “Livelli essenziali di assistenza” (Lea).””
Il diritto al sesso, da parte dei diversamente abili significa che anche questi nostri “fratelli” meno fortunati possano provare AMORE e – perché no! – anche quello spasmo che Tu, uomo o donna che ci stai leggendo, hai provato magari stanotte o proverai domani notte, ed a cui anche LUI o LEI hanno diritto: per sentirsi un po’ + Uomo ed un po’ + Donna, vivendo appieno la DIGNITA’ di “Essere vivente” e sentirsi, così, parte completa del Creato!