“Io grido:
sono innocente!
Lo grido da tre anni…
lo gridano le carte…
lo gridano i fatti che sono
emersi da questo dibattimento.
Io sono innocente!
Spero,
dal profondo del cuore,
che lo siate anche voi!”
(Enzo Tortora ai giudici, il 15 settembre 1986).
TORTORA… per non dimenticare
(17.06.2013)
di Alfredo Labate Grimaldi
30 anni fa…
L’arresto.
Quelle manette esibite, ostentate, in una quasi sadica passerella in via del Corso.
Il carcere.
Le fotografie “rubate” durante l’ora d’aria nel cortile di “Regina Coeli”, rapato a zero, in mezzo agli altri detenuti. E quella in
cui saluta con la mano, dalla sua cella.
Tre anni il calvario giudiziario.
Assolto con formula piena, gli scoppia il tumore.
Muore meno di due anni dopo.
Non aveva ancora sessant’anni.
Si fa seppellire con una copia de “La colonna infame”.
Sciascia ne scrive l’epigrafe “…che non sia un’illusione”.
Qualcuno disse che di giustizia si può morire.
Sappiate che nessuno può dirsi fuori..
… “dove SIAMO rimasti?…”