Riprendo quindi la penna in mano
(15.03.2013)
Cari Lettori,
vi scrivo come a dei familiari…
Dopo una “perdita” che considero quasi come… “contro natura”,
perché – anche se è accadimento di vita e, purtroppo, non raro –
ancora considero CONTRO NATURA che a un genitore debba capitare nella
vita, di dover andare appresso
alla bara d’una Figlia…
dinnanzi a Lei farsi il segno di Croce…
e poi, seppellirla…
sentivo che continuare a fare giornalismo non avesse più senso
e che il mio “giornalismo” dovesse morire con Lei.
Il tempo passa e NON cancella nulla…
Anzi, oggi, a due anni e tre mesi dalla Sua morte,
ancor più forte sento la Sua mancanza,
sempre di più mi sento drammaticamente “solo”.
E ho pensato …
che Voi potevate farmi compagnia.
Ho pensato che… scrivendo a Voi, potesse, forse,
essere cosa buona.
Riprendo, quindi, la penna in mano…
Alfredo Labate Grimaldi