Eliminare Parlamento

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Lo Stato è allo Sfascio


Eliminare il Parlamento ormai


INUTILE!


<Provocation>

 

20.12.2013

di Alfredo Labate Grimaldi

 

Andiamo a prenderci qualcosa!… Conosco un vecchio Caffè, di quelli storici, in centro. Nell’800 era il ritrovo dei notabili della città, ma anche di quelli che volevano parlare di politica ed anche di quelli che volevano farsi solo una briscola. E così si mischiavano in un interessante coacervo, l’odore o il puzzo – a seconda di come la pensiate – dei sigari dei silenziosi notabili che parlavano poco… le accese e quasi rivoluzionarie idee, – magari con qualche… ardito, rivoluzionario “progettino”  –  dei socialisti, quelli veri, quelli col fiocco nero e qualche discreta imprecazione dei giocatori di briscola. Ora che sulle montagne qua attorno è ormai “neve bassa” (fino ai 400 metri), e fra qualche giorno l’avremo anche  in città, perché la pioggia è  gelida… lì c’è una bella stufa antica che fa calore, solo a guardarne il fuoco sfavillante. Ai muri, vecchie stampe dei cosiddetti “Padri della patria”, re Vittorio, Mazzini, Garibaldi e qualche ingiallita fotografia del vecchio mercato e della stazione com’era una volta… andiamo… ci riscalderemo… prenderemo qualcosa di caldo, l’atmosfera è adatta… e parleremo un po’… venite… andiamo!
Bene… il tavolo accanto alla stufa è libero e la stufa in piena attività. Fra poco verranno la professionalissima Lucia o la Signora Sonia, la proprietaria, a chiederci le ordinazioni e intanto noi facciamo un po’ di chiacchiere. Levatevi pure i giacconi – l’atmosfera mi suggerirebbe dire … “i pastrani”, perché l’attaccapanni è quello autentico dell’800…
Ahhh!… Dunque!
Qualcuno di voi ha notizie del Parlamento?
Ah, ma… non  lo sapete?
Il Parlamento come Istituzione legislativa è stato eliminato.
E’ ufficialmente diventato quello che in effetti era e da tanto: un circolo…
Sì,  più o meno come noi: io che dico cazzate, voi che fate finta di ascoltarmi, ma con i nasi ben intinti nei vostri cappuccini e cioccolate calde…  Almeno, però voi, avete l’educazione di far finta di ascoltarmi e ogni po’, levate i nasi da dentro alle vostre tazze e mi guardate anche in faccia, ma… quelli non c’hanno manco questa educazione.
Uno porta un foglio scritto, ma non scritto da lui e  lo legge: spesso, non lo sa manco leggere… perché si vede e si sente che non l’ha scritto lui e che non è farina del suo sacco. Al banco del Governo quando tutti i Ministri sono in altre loro faccende affaccendati ci mandano un qualsiasi straccio di  Sottosegretario il quale sta lì perché ci deve stare in rappresentanza del Governo, ma continuamente parla al cellulare, coprendosi la bocca con la mano, per non far capire il labiale…  e gli altri – deputati o senatori che siano – quei pochi… che quel giorno non avevano da far nulla, giocano con i loro tablet, leggono i giornali che aprono a lenzuolo sui banchi, qualche altro chiude gli occhi facendo vedere che è assorto nell’ascoltare e nel soppesare quello che l’oratore di turno dice,
ma… sfacciatamente dorme…qualcun altro fa gli aerei di carta – e sapete pure chi è!… Sì, Giuseppe,  giusto, quello famoso per le sue smorfie che fa con la bocca e la faccia… e qualche altro, molto più onesto, con la testa sul banco, dorme!… Il più onesto! Quello ha capito tutto ed io lo voterei a vita! Anzi lo farei… senatore a vita!
Ma, ditemi, ragazzi… ma a che serve il Parlamento se tutte le decisioni sono prese fuori dal Parlamento???
Cioè nelle segreterie dei partiti (al meglio – e so di… rovinarmi…  – nelle Direzioni dei partiti) o spesso nei posti dove si incontrano le correnti e le sottocorrenti, come, per esempio, “dal Bolognese” a piazza del Popolo o “da Fortunato al Pantheon” o, talvolta, a casa di qualcuno che, perché la moglie magari ha fatto un dolcino per quei pochi invitati…
Poi l’indomani,  sui giornali… esce la classica “soffiata”: un patto stretto fra quelli della sera precedente –  no… no quelli che hanno mangiato da Fortunato o dal Bolognese… no quegli altri –  che hanno mangiato a casa di quello la cui moglie ha fatto la crostata ed ecco che quel patto, d’ora in avanti, si chiamerà il “patto della crostata”!
E gli aderenti – peggio! – “Quelli della crostata”!
E guai a perdersi la puntata della serata degli amici a casa di G. L.  dove la squisita Signora, Donna M.  si era voluta mettere personalmente al forno per preparare qualcosa di suo per gli illustri ospiti… “carbonari”…
Ad un ipotetico esame di giornalismo, alla domanda … “Mi parli del patto della crostata”, è inutile timidamente dire … “Sì, ma io ero in ferie e mi son perso le agenzie di quel giorno”… Anche perché, dopo il primo giorno, cioè quello successivo alla serata della crostata, mai più sarà spiegato… “l’etimo” del termine e quindi, chi sa sa e chi non sa… s’arrangia.
Ma dai, fantasia sì, ma qui si esagera e pare proprio un gioco: e passi, che quella conventicola di vecchi DC  conservatori (Mariano Rumor e C.) che un giorno di una cinquantina d’anni fa, riunitisi, perché all’uopo affittata,  in una sala del Convento di Santa Dorotea a Roma  si chiamarono… “Dorotei”…
Ad essi… si oppose la nascita dei… “Morotei” e qui… ci può stare: cioè i seguaci della corrente di Moro che, più aperti, volevano aprire un dialogo con l’allora Partito Ccomunista Italiano. Ma fra Dorotei… Morotei e… “il patto della crostata” di Donna M. con tutto il rispetto per la leggiadra  Donna M. ed anche – supponiamo – la Sua ottima crostata… ci passa… eccome!!!
Avete ben visto ed ascoltato che l’altro giorno Matteo Renzi, nuovo Segretario del PD ha tracciato proprio una vera linea di Governo, insieme ad Enrico Letta Presidente del Consiglio, nella assemblea che lo ha ufficialmente  acclamato Segretario del partito: già tutto deciso, dunque, e già il Governo ha decretato in proposito…
Constatato, quindi, che le decisioni si prendono nelle segreterie dei partiti, nelle Direzioni, in ogni posto, basta che non sia il Parlamento,  al ristorante, a casa di qualcuno, dalle monache e anche al casino se ci fossero ancora, fra una marchetta e un’altra, quindi, …
Ergo… ABOLIAMO IL PARLAMENTO!
Anzi – de facto – il Parlamento già non esiste più!
Perché è inutile nascondercelo che come Istituzione non esiste più e da tempo immemore!
E se siete bravi a far di conto, Amici, – io ci son negato! – fate un po’ il conto di quanto risparmieremmo in stipendi, prebende, spese, vitalizi, liquidazioni, macchine, autisti, portaborse ristoranti ecc. ecc….
Parlamento – se andate a consultare qualsiasi dizionario etimologico – viene proprio da “parlare”: luogo in cui si parla, si discute ed è sottinteso che se qualcuno parla, qualcun altro ascolti e mi pare chiaro anche che se qualcuno parla, parla per convincere un qualcuno e che se fra dieci che ascoltano, diciamo che sei sono d’accordo con quello che ha detto il tal deputato e gli altri quattro non sono d’accordo, si vota e via.
Il gioco democratico è questo ed è facilissimo come un gioco da bambini: io parlo, gli altri parlano, poi si vota e quello che ha convinto di più vince e si fa quello che ha proposto quello che ha vinto. Come vedete –  apposta mi sto esprimendo, amici, in modo semplice,  elementare –   il gioco della democrazia è un gioco da… “bambini, per quanto è facile!
E il Parlamento è un luogo dove NULLA dovrebbe essere deciso a priori, ma un luogo dove si dovrebbe parlare ( vedi etimologia), discutere, infine decidere previa conta dei voti ottenuti dalle varie tesi, ma non dove è tutto scontato e dove a votare potrebb’essere un solo delegato dei partiti, visto che è già stato tutto deciso da altri  e altrove.
Certo, sarebbe bello che potessimo tutti quanti andare a Montecitorio o a Palazzo Madama a dire la nostra, ma siamo
sessanta milioni di persone, neonati compresi e non è possibile: ed allora ogni tanti abitanti scelgono un loro rappresentante e tra Camera e Senato, ce ne vanno, suppergiù…  un mille di delegati.
Ma… delegati da chi? Delegati di chi? E per… cosa???
Non certo vostri, Amici… né miei! Delegati di votare pedissequamente quello che ha deciso qualcuno e altrove!…
E qui è evidentemente e grossolanamente disattesa, anzi invalidata  la funzione dell’Istituzione stessa!
Ecco, perché abbiamo il coraggio di dire che già NON esiste più!
Portiamola sul facile. L’America vuole intervenire in Siria e chiede la partecipazione dei tradizionali alleati per dare una lezione al dittatore di turno: si deve decidere l’intervento o meno dell’Italia in questa azione di guerra e non missione di pace – chiamandola con il proprio nome! – che poi non ce ne fotte il classico c. ma l’America lo ha deciso e gli zerbini devono seguire ed eseguire…
Allora si mette all’ordine del giorno l’intervento delle truppe italiane o meno, in Siria.
Il deputato A si alza e parla,  e tutti dovrebbero sta’ a sentire; poi quello B e alla fine quello C. Tutti hanno sentito, tutti hanno ruminato nella loro testa… tutti hanno deciso come votare. Si vota: ha “CONVINTO” più il deputato C perché ha avuto la maggioranza dei voti. Il Governo non per nulla chiamato “Potere Esecutivo” si comporta di conseguenza, in base a quello che ha deciso il Parlamento che non a torto si chiama “Potere legislativo”: cioè, legifera. Dovrebbe essere l’Istituzione democratica per eccellenza, perché rappresentante del popolo, ma… non è così! E da… tanto!…
Insomma, Ragazzi, qui bisogna che scendano dal piedistallo dove ‘sti Signori si sono messi e da soli, in pratica, e a parla’ difficile, proprio perché noi povera gente non capissimo. Ma, qua, amici, le cose so’… e l e m e n t a r i !
Come si fa e voi tutti, lo sapete, come nelle assemblee di Condominio. Ogni condomino che voglia, parla sull’argomento che si sta discutendo; poi si vota: vince la tesi che ha meritato di più a giudizio dell’assemblea condominiale  (Parlamento) e l’Amministratore esegue (Governo, Potere esecutivo). Questo, chiaramente, in teoria ed a sommi capi.
E la cosa è semplice. Ma se all’assemblea condominiale ( e… avviene… avviene!!!) si presentano sette condomini con una decisione A già in tasca, perché si so’ visti di soppiatto, prima, a casa del cav. Iannaccone e 13 con una decisione B che si sono incontrati, sempre prima, a casa dell’ing. Avitabile, voi ritenete sia proprio utile fare l’assemblea condominiale e pagare l’affitto della sala del bar “da Giorgio” e poi rischiare pure di pagare qualche suppellettile allo stesso Giorgio, perché qualche sedia se la son data in testa vicendevolmente durante la pacata assemblea, i civilissimi condomini??? (E’ avvenuto… è avvenuto!!!)…
Allora, si potrebbe fare questo: non rompere le scatole a nessuno dovendosi recare all’assemblea e magari pure perdersi quella partita di coppa in programma quella
sera, risparmiare i soldi dell’affitto della sala al bar “da Giorgio”, ma sia il cavalier Iannaccone che l’ing. Avitabile fanno un salto dall’Amministratore e gli portano le dichiarazioni di voto dei condomini.
E’ tanto semplice, perché il risultato è lo stesso. Ma tanto risparmio: in denaro e tempo. Tutto è stato fatto democraticamente tutto deciso, tutto risolto, tanti soldi risparmiati, e l’amministratore mette subito in esecuzione la proposta che ha vinto, cioè la proposta B, quella “Avitabile”.
Si può fare un cosa così, e  democratica, per il  Parlamento: senza le spese e, soprattutto i tempi biblici del Parlamento stesso! Quello che è all’ordine del giorno viene discusso in una settimana nelle sedi delle Segreterie dei Partiti, Direzioni, o quel che volete.
I rispettivi responsabili di partiti portano in una seduta a livello di ristretta assemblea le proposte. Un Collegio arbitrale misto di politici e magistrati costituzionalisti con poteri notarili vigilerebbe sulla legalità del tutto: in dieci giorni la proposta di legge è decisa con la democratica partecipazione di base (partitica) e con una sola seduta di Camera di consiglio.
Il partito è un organo democratico per eccellenza perché ognuno si riconosce nelle idee del partito cui appartiene e da esso perseguite e si mantiene con le iscrizioni degli iscritti.
Risparmi: eliminato tutto l’ambaradam degli stipendi astronomici dei parlamentari, delle commissioni (gettoni) di tutto l’apparato, dai ristoranti,  ai cessi, ai barbieri e non sappiamo perché i parlamentari la barba non se la possano fare direttamente a casa (un’occasione buona alquanto rara per guardarsi finalmente in faccia!).
E di Montecitorio che ne facciamo? Un Luogo di Cultura! Teatro, vista la forma da teatro greco, dove si danno le più varie forme di teatro, dal classico allo sperimentale. E di Palazzo Madama? Una sala di concerti. E quando non ci sono spettacoli, questi due Palazzi, sarebbero già, senza aggiungervi nulla, due musei con entrata a pagamento per una dovuta obbligatoria manutenzione di locali, arredi e quant’altro.
I partiti vivrebbero con la quota iscrizione, perché non ci sarebbero spese: verrebbero azzerate, cadendo tutto l’apparato anche dei partiti stessi.
Ricordate le gloriose sedi zonali dei partiti esistenti fino agli anni sessanta? Talvolta erano perfino in locali ricavati da cantine: ma si faceva
vera politica!
Ragazzi… è inutile che ridete e specie tu, Adriano, il contestatore della compagnia: bisogna tornare alle origini: e questo vale per tutto, se non si vuol morire.
E’ ora d’inventarsi qualcosa di diverso, di nuovo, che la gente non ha mai visto: qualcosa di PACIFICAMENTE RIVOLUZIONARIO, per evitare la rivoluzione!
E perché la DEMOCRAZIA VIVA!  E viva il Parlamento, anche se sotto sembianze diverse.
Ma…  –  cazzo! – che state a fare a scuotere la testa e a mugugnare o sorridere se poi tutti insieme all’unisono sapete solo dire alla… Bartali che “ è tutto da rifare” e che ormai non esiste più lo Stato?
Lo Stato come è stato concepito è fallito. Se una cosa fallisce, la si cambia. Hanno cambiato l’Unione Sovietica, non possiamo cambiare noi?
Cambiare lo Stato, perché lo Stato possa continuare a VIVERE!
Si deve tornare ad un sistema che come questo, coniughi la volontà popolare della base e la LEGGEREZZA delle DECISIONI ULTIME.
Visto che in Parlamento non si discute più, ma sono lì, tutti e mille già con il voto da dare, in tasca, ma, peggio, messogli in tasca da “altri” e allora…  ma mi dite che cacchio sta a significare un sistema così???
Democrazia???
Nooo… Signori: questa è la NEGAZIONE della Democrazia!
E abbiate il coraggio, invece di borbottare  (vi sento!!!), e dare i soliti insulsi, obsoleti e vuoti appellativi  come populista o fascista, due termini a cui si ricorre quando non si hanno argomentazioni da controbattere…
allora, ma perché, ‘sto Parlamento non lo leviamo di mezzo???!!!….
E questa è soltanto la prima…

<PROVOCATION>

P.S. :  “Nelle foto, Onorevoli in un…  – ci sembra giusto! – momento di classico “abbiocco”!”

 

Nota: (lo storico Caffè di cui si parla nell’articolo, è il valtellinese “”Folcher””  i cui proprietari, gli amici,  coniugi Giorgio Del Nero e Sonia, lo “curano” come un “prezioso, antico, raro gioiello”).


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