“Divina Commedia” – Purgatorio – canto VI
“ITALIA NAVE SENZA NOCCHIERO
GRAN BORDELLO”
I RAGAZZI L’ULTIMA SCIALUPPA RIMASTA A BORDO DELLA NAVE ITALIA
(21.03.2013)
Il Direttore
Dante lo diceva settecento anni fa.
Ma allora, se è così… se non è cambiato niente,
allora… non c’è più alcuna speranza, né ci sarà mai,
per quest’Italia, galleggiante e sbattuta fra i marosi del Mediterraneo, nonostante tutte le sue infinite glorie?
Parrebbe di sì. Vedete, pensiamo al gioco del calcio, sì
anche quelli che non se ne intendono possono capire e
pensiamo alla nostra Nazionale di calcio.
Tranne le dovute eccezioni, naturalmente, la nostra Nazionale ben poche volte è stata “squadra”.
Sì, d’accordo, ci son state le eccezioni e cioè quando come undici gladiatori abbiamo messo spalle a terra gli avversari, specie nei Mondiali, ma…
voi vedete che la squadra spesso “gira” attorno ad uno o massimo due astri,
due “primedonne” due supercampioni.
E tutti gli altri “lavorano” in funzione della primadonna.
E’ raro che gli azzurri facciano un’azione “orchestrata” dove tutti, passaggio su passaggio partecipino all’attacco della porta avversaria.
Al contrario, tutte le palle piovono nell’area dell’avversario in cerca solo della stella, la stella che fra una cinquantina di palloni indirizzati a lui ed a lui soltanto, deve, infine, inventarsi il colpo magistrale, l’acuto che metterà fuori gioco l’avversario.
Se noi guardiamo, invece, alle squadre specie del nord Europa o dell’Est, vediamo che pur avendo campioni di vaglia, esse sono “squadra” e segnano quasi tutti, non uno solo o al massimo due, come avviene qui da noi.Badate bene che il gioco del calcio, non soltanto è il nostro gioco nazionale per eccellenza, ma più di tutti, – essendo un gioco di squadra – rivela, mette in risalto, evidenzia al massimo, porta a galla il difetto di noi popolo italiano: quello di…
esser “poco popolo”.
Di essere una massa non coagulata che poi, ogni po’ d’anni, partorisce e non si sa come, magicamente quasi, personaggi illustri ed in tutti i campi, nonostante le gravi carenze del nostro Paese, nel campo degli investimenti per la Ricerca e nonostante i pochi soldi stanziati dai governi di sempre per l’Arte e per le Scienze in genere.
Fate la prova del 9!
L’Italia è il Paese nel mondo che abbia dato all’Umanità il più alto numero di personaggi illustri ed in tutti i campi dello scibile.
Italia, paese dal nobile DNA, ma “non popolo”, non Paese conglomerato, senza il collante che hanno le altre nazioni, meno geniali, ma… “più Popolo”!
Scherzando, osiamo dire che…
v’immaginate con la nostra genialità, se fossimo stati anche “Popolo”, cosa sarebbe successo?
Be’, nostro Signore,
quando ha visto che troppa genialità gli era scappata di mano per l’italica gente…
allora ha pensato di riparare al suo errore,
facendo di questa gente, non un popolo ma una massa di Esseri geniali, sì,
ma “scollegati”: senza un collante che li tenesse uniti, senza un valido mastice che li potesse legare ad un unico ideale.
Eravamo e siamo, quindi destinati ad esser non un popolo, ma un’accozzaglia di individui ammassati qui, senza una precisa identità, una “non massa”, dove ogni tanto nasce il gran goleador, il funambolo di turno che incanta il mondo, come un Leonardo e simili?
Temo di sì.
Sì, se si pensa al popolo tedesco ed alla sua politica che ha permesso alla Germania di uscire da una guerra disastrosa, con l’economia a zero e con il Paese da ricostruire dalle macerie di tutto e dell’anima, specialmente!
Ora la Germania è una leader dell’economia europea e purtroppo vi detta legge.
Ancora sì, se si pensa ad un altro esempio, questa volta classico, quello del popolo americano.
Popolo nato dai popoli di tutto il mondo possiamo dire, ma che, prima d’esser d’origine inglese, irlandese, olandese, polacca, italiana filippina, tedesca, cinese… sono prima Americani!
E che,
dopo la guerra che s’accende per ogni elezione presidenziale
dove non sono esclusi neppure i colpi bassi,
poi, tutti sono di un presidente soltanto e tutti lo riconoscono come tale e come
il “loro Presidente”.
Tornando all’Italia, dai, diciamolo e non dimentichiamolo, che noi siamo il popolo dei Montecchi e Capuleti, dei Coppiani e Bartaliani,
della sana “guerra” fra le contrade di una città, dei Guelfi e Ghibellini e che i Guelfi, poi, si dividevano ancora… in Bianchi e Neri
ed infine, tornando alla politica dei giorni nostri, noi siamo quelli delle “correnti” che tante bronchiti ha prodotto e produce ancora al Paese tutto. Insomma, noi siamo il Paese dell’individualismo esasperato, geni senz’altro,sì, ma genialità che certo non riesce a fronteggiare la marcia degli altri che spesso sono una massa schiacciante. Non siamo popolo, diciamocelo! E le politiche di questi ultimissimi tempi ne sono la chiara dimostrazione. Da un trentennio a questa parte la nostra classe politica, dopo aver dato vita ai tempi eroici del dopoguerra e, soprattutto della ricostruzione, e dopo la nuova Primavera della politica con i tempi del Centrosinistra e poi del “Compromesso storico” invenzione magistrale, sì, certo,
– ma… ahimé
altro difetto di noi Italiani, è quello di coniare neologismi,
e il vocabolo “compromesso”
la dice lunga…
si è fermata.
Travolta la vecchia politica dal repulisti dei magistrati
– quasi una “rivoluzione catartica”
e la studieranno come tale i nostri pronipoti sui libri di scuola! –
perché, diciamocelo,
la vecchia politica non era indenne dal vecchio vizio del
“magna magna” e del
“tu me dai na’ cosa a me, io te do na’ cosa a te”…
poi…
la Politica non ha trovato il “volano” per ripartire
o anche perché erano ormai vecchi i cosiddetti cavalli di razza
anche se non indenni, come abbiam detto prima, da vizi e controvizi.
Ma almeno si aveva una visione un po’ meno personalistica della politica e non dimentichiamo che quella
è stata la stagione del Centrosinistra,
la vera stagione delle riforme in Italia.
Invecchiati e “azzoppati” i vecchi cavalli di razza, dopo… ci son rimasti i ronzini.
Ed ora… ora questa classe e parlo di classe, TUTTI – intendiamoci! – non hanno più nulla da dirci e da darci.
E si constata dalla pseudopolitica di tutti i gruppi e la corruzione, la più spudorata, e di…TUTTI. Tutto è perduto? Non credo.
Ci sono i ragazzi… I ragazzi che speriamo non imparino la lezione dai “cattivi maestri”… I nostri ragazzi che, nonostante le apparenze,
sono … PULITI ! Ci sono. E ce ne sono tanti ! Come noi, cosiddetti “adulti”, anche loro, ormai, hanno il voltastomaco del tutto e di tutti
e la loro onestà d’intenti, presto verrà fuori. I giovani di oggi sono, della nave Italia che ormai naviga a sghimbescio con falle a poppa, prua e, peggio, in sala macchine, l’unica, l’ultima scialuppa di salvataggio rimasta a bordo. Ne hanno i titoli! Perché han studiato più di noi,
perché sono più intelligenti, perché, soprattutto, son figli del loro tempo, e perché, innanzitutto, sono… ONESTI !
Puliti dentro! Soltanto loro potranno salvarci. E dobbiamo aver speranza che la loro generazione entri presto nella “stanza dei bottoni”.
Fate, allora, Ragazzi, la Rivoluzione! QUELLA DELL’ONESTA’! Solo Voi, Potete… Anzi… DOVETE !!! Vi stiamo aspettando! Ma…
sbrigatevi, per piacere!