In Italia la Costituzione è di fatto in parte inapplicata… “Liggitavella!”
Provare per credere
di Alfredo Labate Grimaldi (12.10.2008)
Facciamo subito una prova.
Articolo 4
” La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro (omissis)”.
Che ne dite?
Ogni commento è superfluo.
Ma possiamo continuare.
Nella sua ricerca teoretica e massimalista la nostra Carta costituzionale è rimasta astratta e quindi inapplicata in molti dei suoi principi.
In parole povere, i Padri costituenti per ottenere molto, l’optimum, hanno ottenuto, di concreto, poco.
Basti solo pensare agli artt. …
Art. 1. (omissis)
La sovranità appartiene al popolo… (omissis).
E le “caste”… dove le mettiamo?
Quelle politiche, diciamo!
E quelle… “non politiche”, poi?…
Art. 2.
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo (omissis).
Teoricamente sì. Ma le cronache quotidiane e le storie personali di ciascuno sono piene di contraddizioni di fatto, di questo nobile principio.Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di (omissis) condizioni personali e sociali.
(omissis)
L’esistenza e la persistenza di varie lobbies e annessi privilegi e particolarità innumerevoli, evidenzia la teoricità di una parte di tale articolo.
Dell’art. 4, abbiamo già trattato in apertura.
Art. 13.
La libertà personale è inviolabile. (omissis)
Qui… si potrebbe avanzare qualche dubbio, anche se il contrario può aversi in casi molto sporadici.
Perché, provate a rispondere in modo un tantinello sgarbato ad un qualsiasi pubblico ufficiale e, caso raro, ma pur possibile (visto che “l’oltraggio” è ad insindacabile giudizio di tale pubblico ufficiale), rischiate d’esser portati – magari anche ammanettati, ove il pubblico ufficiale in questione lo ritenga necessario – al più vicino Comando.
Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. (omissis)
E qui, molti colleghi potrebbero avere, fors’anche, validi motivi di dubitare di tale diritto, perché, purtroppo, varia è la casistica di giornalisti a giudizio, per reati d’opinione.Art. 31.
La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia (omissis).
Al riguardo, vedasi quanti giovani non possono sposarsi per la mancanza di un tetto, di un lavoro meno precario o almeno sufficiente!
Art. 34.
(Omissis) L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. (omissis).
Gratuita in riferimento all’acquisto dei libri di testo, certo che no! E iniziative assistenziali – che talvolta minano la dignità dello studente e della famiglia – sono sempre tardive nella fornitura dei mezzi per l’acquisto di sì indispensabile ausilio, quale è il libro di testo.
Art. 35.
La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. (omissis).
Quanto qui affermato, specie negli ultimi tempi, è quanto di più teorico possa esistere!
Art. 36.
Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.(omissis).
Be’, ci pare che anche qui, ogni commento sia davvero inutile. E’ necessario, ricordare quante persone lavorino per cinque, seicento euro al mese o anche meno, e talvolta non corrisposti nemmeno puntualmente? Ed è necessario ribadire che con tale somma, non è certo sufficiente -come recita la nostra Carta – ad una esistenza né libera, né dignitosa?… Anche qui, totalmente inapplicata la Costituzione, le cui parole belle e messe insieme abilmente, paiono nient’altro che… “beffarde” per una grande quantità di cittadini!Art. 37.
La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione. (omissis).
Sì, ma teoricamente! Spesso, invece, a parità di lavoro, non godono della stessa retribuzione del lavoratore maschio, né degli identici sviluppi e potenzialità di carriera.
E nulla di più teorico, inapplicato e nella sostanza, quindi, falso, che le condizioni di lavoro della donna, oggi in Italia, consentano l’adempimento di quella sua funzione familiare che i Padri della nostra “Carta” vollero giustamente chiamare “essenziale”!
Art. 38.
(Omissis) I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità (omissis).
Sì! Infatti, riguardo ai… “mezzi adeguati alle loro esigenze di vita”, ne sanno qualcosa gli invalidi completamente inabili ad ogni lavoro, quelli in carrozzina, che possono contare – se di età inferiore ai sessant’anni – di una pensione mensile di Euro 246,73 centesimi e di un assegno mensile di accompagnamento, pari ad Euro 446 (quattrocentoquarantasei)!
E qui, Signori, dire che la nostra Costituzione sia… “disattesa”, ci par di usare niente più che un eufemismo!Art. 46.
(Omissis) La Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende.
I N A P P L I C A T O ! ! !
Art. 50.
Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità.
Avete capito?… Dai, scrivete alle Camere!!!…
Loro… quelli delle “Camere”… non stanno aspettando altro!!!…
Art. 51.
(Omissis) Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro.
Sì, diritto, ma noi diremmo, alla luce di quanto poi accaduto, “dovere”!
E NON di continuare a fare le loro professioni e i loro comodi, distogliendo tempo ed attenzione alla loro primaria occupazione che sarebbe unicamente quella di rappresentarci e servire lo Stato!
Art. 69
I membri del Parlamento ricevono un’indennità stabilità dalla legge.
Si noti che si parla di indennità e non di stipendio lauto – il più ricco d’Europa – e né di privilegi…
innumeri!
Dei 139 artt. Costituenti la nostra “Carta”, questi ci son sembrati con più evidenza, anzi… prepotenza, i maggiormente disattesi.
A quando la totale entrata in vigore “effettiva” della nostra “Carta Costituzionale”, anche come degno riconoscimento al civilissimo, accurato, etico, improbo lavoro fatto dai nostra “Padri Costituzionali”?
Se ciascuno di noi la leggesse o qualche volta le desse una ripassatina, alla nostra Costituzione, documento che decreta, sancisce ed assicura la nostra “Libertà”, non credete, forse, che meglio e di più, potremmo difendere i nostri diritti di Uomini Liberi e di Cittadini?
Quindi…
Liggitavella!…