Vergogna! Ancora la chiesa predica il Vangelo, ma non applica la sua sola legge: l’Amore!

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Pompa e potere

Vergogna! Ancora la chiesa predica il Vangelo, ma non applica la sua sola legge: l’Amore!

Un vescovo nega il matrimonio religioso a una coppia per «impotenza copulativa».

di Daniela Rindi (09.06.2008)

Un ragazzo è divenuto paraplegico a sèguito di un grave incidente stradale. Molto probabilmente è stata compromessa la sua capacità di procreazione.
Nonostante questo drammatico evento, già di per sé difficile da superare, la fidanzata e lui stesso decidono di dar corso a quello ch’era stato già deciso dai due, prima del grave incidente: sposarsi, e di farlo in chiesa.
Quando i due ragazzi comunicano la loro decisione al parroco, lui, tenute in conto le gravi conseguenze dell’incidente e quindi, le possibili compromesse possibilità di procreare da parte dell’aspirante sposo, chiede una dichiarazione di consapevolezza dei rischi e delle difficoltà future cui andranno incontro i futuri coniugi. Essi accettano di firmare.
Il documento viene recapitato al vescovo competente per diocesi. E questi vieta drasticamente il matrimonio religioso – udite, udite! – in base ad un articolo del Diritto canonico, causa «impotenza copulativa».
Un vescovo antepone alla legge d’amore la legge canonica!
Questo fatto, già di per sé gravissimo è, dal punto di vista morale, autentica indecenza.
Ci chiediamo, a questo punto, se il vescovo è più giudice che Pastore! Decisamente questo vescovo si è palesato più “dotto” che Padre.
Ma di più, ci chiediamo quale valenza abbia la… legge canonica scritta dagli uomini, al confronto della legge di Dio, predicata dal Figlio e ch’è quella esclusivamente dell’Amore!
Chiesa trionfanteLa legge è vuota se non è colmata dall’amore e quello dei due ragazzi è un atto d’amore puro, al di là del bene e del male. Un atto coraggioso e consapevole che va premiato e lodato, ammirato e preso ad esempio quale atto puramente evangelico… invece che infangato, disonorato, e non riconosciuto davanti a Dio!
Questa decisione scuote le nostre coscienze, oltre a quelle dei due ragazzi, provocando l’ennesima frattura tra Chiesa e società civile. Ed ecco come la chiesa ( e ci corre l’obbligo, d’ora in poi, dati i fatti, di usare nostro malgrado la c minuscola), fa di tutto per allontanare i fedeli in modo platealmente maldestro, mancando di affermare l’unica legge che dovrebbe proclamare: quella dell’Amore.
Che l’uomo e la donna siano creati l’uno per l’altro, lo afferma la  Scrittura:
«Non è bene che l’uomo sia solo» (Genesi 2,18)
Ma ancor più chiaramente, nel Vangelo di Marco (2,27-2.28), si legge:
«In giorno di sabato Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe.
I farisei gli dissero: “Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?”.
Ma egli rispose loro: “Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani dell`offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi compagni?”.
E diceva loro: “Il sabato è stato fatto per l`uomo e non l`uomo per il sabato!
Perciò il Figlio dell`uomo è signore anche del sabato”.»
Per Gesù è più importante la Legge?…
Ci sembra che non ci sia modo di fraintendere le sue parole!
E allora ci chiediamo: ma come è possibile che sia proprio la chiesa, ed ancora una volta, a venir meno tanto grossolanamente ai  principi di amore e unione, cui dovrebbe informarsi?
La Chiesa non ha bisogno di “dottori”, ma di “Pastori”!
Gesù si metterebbe ad urlare per questo. E sarebbe preso da sacro e divino furore come nel tempio…
E noi, rimaniamo stupefatti ed indignati!
La curia di Viterbo fa sapere in una nota che “…  tutto è stato fatto nella condivisione sincera della situazione e con ogni attenzione umana e cristiana.(sic!) Il precetto d’amore di Cristo è per noi, sempre, norma di vita, (sic, sic!) nell’ordinario e nello straordinario”.
Una nota che non merita commento. E forse, sarebbe stato meglio… il tacere!
Ma di cosa sta parlando?
Questo è il caso “straordinario” al quale doveva essere applicato il precetto d’amore cristiano! Due giovani il cui destino ha riservato una terribile disgrazia ( paralisi, impotenza, probabile mancanza di figli, certe difficoltà future…) e nonostante tutto, decidono di sfidarlo, di stare insieme… solo per AMORE!
E una diabolica disgrazia impedisce la loro unione davanti a Dio, perché lo “proclama” una norma del diritto canonico, altrettanto diabolicamente applicata!…
La curia giudica! e vieta un sacramento, privandolo del suo spirito primo e informatore: l’amore.
A noi… non resta che il pianto!
doverosa nota in calce: alle nozze celebrate in Comune con rito civile, ha assistito a titolo esclusivamente personale, il parroco della chiesa dei due fidanzati.
Dopo la cerimonia civile, avvalendosi delle facoltà che derivano dal suo essere sacerdote, ha voluto benedire l’unione dei due sfortunati ragazzi, benedicendo le fedi.
Un atto bello che un po’ ci consola, ma che non ci leva tutto l’amaro che abbiamo in bocca e nel cuore, e che non riscatta per nulla la chiesa dimostratasi, ancora una volta in più, “trionfante” e non “sposa del Cristo”!

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