La SAMSUNG E l’ETICA ORIENTALE

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LA SAMSUNG E L’ETICA ORIENTALE

Le dimissioni del Presidente Lee Kun-Hee

di Antonio Laganà (04.07.2008)

Di recente il presidente della Samsung, il sud-coreano Lee Kun-Hee, dopo essere stato incriminato per “evasione fiscale  e violazione della fiducia”, ha annunciato le proprie dimissioni davanti alle televisioni coreane con il seguente messaggio:
” Presento le mie più profonde scuse per le preoccupazioni date alla Nazione e  mi assumerò la piena responsabilità di tutto questo.”
Da Seoul, queste dichiarazioni e la relativa foto che accompagnava la notizia -che ritraeva il presidente di questo colosso industriale di rilevanza mondiale, con il capo chino, davanti ai microfoni, sullo sfondo del logo del famoso gruppo industriale sud-coreano- hanno fatto, in breve, il giro del mondo.
Dopo le dimissioni di Lee Kun-Hee, sono arrivate anche quelle dell’A.D. Yun Jong-Yong e del Dirett. Gen., sez. semiconduttori, Hwang Chang-Gynn.
I vertici della Samsung ci hanno tenuto a comunicare che queste due ultime dimissioni non erano in alcun modo da collegare allo scandalo dell’evasione fiscale che ha colpito il Presidente, ma testualmente hanno precisato: “sono semplicemente atti di correttezza nei confronti degli azionisti”.
Avete… capito?…
Tale e quale come in Italia… insomma!
E vivendo in questo Belpaese, dove anche per motivi molto più gravi, a nessun manager o politico passa minimamente per la testa di dimettersi e chiedere scusa alla Nazione, non si può non rimanere colpiti dal comportamento esemplare e dalla sensibilità di questo uomo che ammette il suo errore e chiede scusa assumendosene tutta la responsabilità.
Parimenti esemplare è il comportamento degli altri due manager.
Certamente i modi ed i costumi in Oriente sono molto diversi da quelli Europei e soprattutto da quelli Italiani.
E’ estremamente importante ed indispensabile osservare il massimo della correttezza e trasparenza di comportamento per uomini pubblici  che sono sulla scena ed hanno ruoli fondamentali nella vita del Paese, soprattutto in periodi difficili come l’attuale.
La notizia merita un posto in prima pagina  per far piacere a tutti coloro – e sono numerosissimi – che apprezzano la “buona creanza ” e  l’etica che si stanno perdendo nel nostro Paese.

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