Tutti in media sugli anta, Austriaci, ma “ITALOFILI” di professione…
Amano l’Italia, la sua lingua e tutto ciò ch’è Italiano
a cura del Direttore (30.06.2008)
Ditemi… siete stati mai nel… Paese delle Favole?
Io, sì!
E’ un paese meraviglioso.
Dove sta?
Un pochino fuori Italia, al nord, poco dopo il confine…
Ci sono laghi di smeraldo e montagne di cristallo, fitti boschi e colline ridenti, pascoli verdi e casette che sembrano quella di Biancaneve…
Ed io sono andato in questo meraviglioso Paese di favola e li ho incontrati, questi fantastici 9 ragazzi 9!
Martedì 13 maggio, un pomeriggio mite e odoroso di fiori, verso le sei, quasi al tramonto… nel Centro Culturale “Progress Centrum” di Klagenfurt, bella città della Carinzia, regione al sud dell’Austria, ultima lezione dell’anno… li incontro!
Li comanda… ma dolcemente, Frau Mag. Mathilde Gugganig (dove Mag. sta per il nostro Prof.ssa), una giovane, deliziosa insegnante d’Italiano.
Frau Mathilde, quando e come è scoppiato l’amore per l’Italia e la sua lingua e, quindi, quando, ha deciso di diventare… Professoressa d’Italiano?
La prima conoscenza con la lingua italiana l´ho fatta nel 1976, nella terza classe di un liceo linguistico a Lienz (nel Tirolo orientale). Avendo avuto un professore molto bravo, simpatico e motivante, sono subito rimasta affascinata non solo della lingua, ma anche della letteratura e della cultura italiana in genere.
A 17 anni ho anche cominciato una corrispondenza con dei ragazzi italiani con lo scopo di migliorare la lingua. Ne sono nate delle amicizie bellissime che durano tuttora.
Mi sono laureata in lingue qui all´Università di Klagenfurt e ho lavorato come interprete per delle imprese; ma poi, ho preso la decisione di diventare mamma: ho lasciato l´economia privata (con una grossa lacrima agli occhi) per ritornare a scuola, dove insegno in un istituto commerciale, nella scuola per le infermiere e faccio appunto anche corsi serali per adulti.
Ci sono 3 circoli di amanti della lingua italiana e sono 3 corsi a vari livelli, organizzati dalla “Volkshochschule”, un’associazione che organizza corsi per tutti i campi della vita(computer, lingue, tecnica, psicologia, cucina, sport ecc.) a prezzi molto bassi, ma di ottima qualità.
Frau Mathilde, ed ora, qualcosa della vostra città Klagenfurt, e della vostra regione, la splendida Carinzia!
Klagenfurt é il capoluogo della regione più meridionale dell’Austria ,appunto della Carinzia che confina con l´Italia. Per arrivare da Klagenfurt al confine italiano ci si mettono circa 40 minuti (in macchina), quindi per noi é più veloce andare a Udine che a Salisburgo o Vienna, per esempio.
Come già detto, ci troviamo al sud dell´Austria, dove abbiamo un paesaggio meraviglioso con tantissimi laghi, grandi e piccoli,i circondati dalle montagne. La Carinzia offre dei posti unici per il riposo in mezzo alla natura per chi vuol sfuggire dalla vita frenetica facendo delle passeggiate, andando a pesca o a funghi. La vita é tranquilla e sicura, priva quasi di delinquenza.
Per farla breve e senza voler fare troppa pubblicità, la Carinzia offre semplicemente tutto (tranne il mare) e io penso che sia… unica!
Allora, aspettiamo amici Italiani… mi raccomando!
Ed ora, dopo aver conosciuto l’insegnante, andiamo a conoscere questi discoli alunni, uno per uno!
Fotografia alla mano, eccoli, citati, quasi come… una squadra di calcio: da sinistra a destra, Inge (seduta), Heidi, Brigitte, Anna Maria, Biggi(Birgit), Helga, Roswitha, Roberto e, al centro del tavolo, Gerhard.
Ragazzi… su… qualche domandina!
Ecco, proprio a Lei, Brigitte! Una signora dall’aria seriosa, bionda, alta come una modella, che mette quasi soggezione…
Nella foto Brigitte è la seconda, da sinistra, in piedi, con l’abito arancione.
Allora, mi dica, Brigitte, com’è la gente italiana e i maschi… tutti… Latin lovers”?…
(Ci teniamo a dire che le risposte di tutti, non hanno avuto un benché minimo ritocco o correzione: sono così scritte, come si sono espressi gli intervistati. Lo facciamo, sia perché è costume del nostro Giornale voler essere genuino sempre, al 100% e poi, per farvi vedere come sano bravi a farsi capire!).
Allora, Brigitte!
Non conosco la gente italiana a fondo, soprattutto i maschi e meno che tanto i “latin lovers”! Sono sicura che non tutti gli italiani sono “latin lovers” solo un po’ come anche in tutti gli altri paesi, ma lì in Italia sono più affascinanti degli altri.
Grazie, Brigitte… ringrazio a nome di tutti i maschi italiani!!!…
Facevo conoscenza colla gente italiana solo nella mia gioventù (avevo quindici anni) a Trieste dove passavo le mie vacanze. Lì facevo visita a due famiglie. Ne ho un buon ricordo e avevo rispetto per queste persone e avevano un certo carisma.
Avendo vent’anni e feci una bella conoscenza di un carino studente di Venezia. Si chiamava Franco, passava le sue vacanze in Carinzia e eravamo innamorati. Era un bello uomo molto gentile e qualche volta c’era un’ombra di una tristezza dintorno di lui; pensando… mi vengono le farfalle ancora una volta!…
Ah… le farfalle, le farfalle… Brigitte!…
Ma come sono i casi della vita ci siamo scritti qualche lettera d’amore appassionante e triste e dopo mi sono sposata con un carinziano!
E allora, Brigitte… facciamo un appello tramite il nostro giornale! Visto mai, che Franco, il bel Veneziano, leggendo che lei vede ancora le farfalle, visto mai, che?…
Ma non facciamo leggere questo giornale al marito carinziano, eh… Brigitte!…
Scusa a te e scusa anche al Signor marito, ma noi Italiani… amiamo sempre scherzare!
Ed ora una domandina… “culturale” a… a… a… sì, proprio a Lei, a questa bella signora seduta tra due bei ragazzi uomini,… e con un bel nasino impertinente e malandrino all’insu. Come si chiama?
Rosi, (Roswitha)!
Allora, Rosi, in cosa si differenzia, maggiormente, la lingua italiana da quella tedesca?
Nella gioventù frequentai prima il liceo e dopo la scuola commerciale imparando l’inglese, il latino e la base fondamentale dello spagnolo e del francese, ma non l’italiano. Avendo diciassette anni, andai in Italia con mio fratello con l’autostop. Incontrammo un signore a Como, che disse di lavorare nella redazione del Corriere della Sera e organizzò le nostre vacanze stupende e favolose e pagò tutto. Ritornammo con più soldi che avevamo, prima quando partimmo. Mi ricordo, ho comprato la mia prima macchina da scrivere con questi soldi rimasti.
Ho capito… il collega del Corriere della Sera… s’invaghì della bella turista diciassettenne carinziana e volle fare il cavaliere!
Ma ora, Rosi, mica dobbiamo fare un altro appello per Lei! Altrimenti questo non è un articolo, ma diventa un grande Appello, per giovani turisti… dal destino… divisi!…
Dicevi?…
Da allora sono una tifosa dell’Italia e della sua lingua voluminosa, lingua dell’Opera.
È molto semplice spiegare la più importante differenza tra il tedesco e l’italiano. In tedesco più parole finiscono con una consonante ed in italiano più parole finiscono con una vocale, il che rende la lingua molto più bella e piena di suoni piacevoli.
Verreste a vivere in Italia, per sempre? e se no, con sincerità, perché, no?
Risponde Gerhard, quel ragazzone sornione, in fotografia, al centro del gruppo
Per me vivere per sempre in Italia non credo è possibile. Ho sentito dire che la vita in Italia è molto cara. I prezzi di proprietà nella maggiore parte delle aree sono aumentati dagli anni novanta fino al 50% ed oltre. È vero che a Venezia, Milano o Roma si debba pagare al metro quadrato fino ai € 8000 e che nelle città i garage e i posti macchina esterni siano venduti separatamente e possano costare intorno ai
€ 20000. Un secondo motivo è l’alto tasso percentuale di disoccupazione che causa una differenza sociale tra la popolazione (con effetti negativi e criminalità ecc.).
Perciò una conclusione logica per me:
Vivere in Italia per poco tempo sì (per fare l’esperienza di vivere all’estero) ma per sempre non credo possibile!
Sentite… e un’esperienza che vi ha colpito, in un viaggio in Italia?
Prende la parola Roberto, il signore serio, con gli occhiali scuri, alla estremità destra della foto: serio, compassato, ma…
Sono stato molte volte in Italia – solo venticinque volte a Venezia.
Sento che la lingua italiana è come una bella canzone.
Il mio viaggio di nozze è stato a Roma, nell’anno 1963. Sebbene la mia lingua italiana era inferiore a questo tempo, ho ricevuto tanta amicizia e premura. Mi hanno fatto sentire bene e l’Italia era anche il grande amore della mia moglie.
La prima impressione ha fatto che, da quella volta… sono diventato ” Italofilo”!
Avete sentito?
Cosa vi avevo detto?
Roberto, serio, compassato, ma… dolcissimo! E quasi poeta, direi!
Grazie, Roberto, per la tua squisitezza d’animo e per la tua… “Italofilia”! Termine che, come vedi, ho trovato tanto bello e dolce che te l’ho voluto “rubare”, tanto da metterlo nel titolo dell’articolo. Il titolo di questo articolo, quindi, Roberto, è anche un po’ tuo! Grazie!
Ora vorrei che deste un voto all’Italia ed ai suoi abitanti. Chi se la sente?…
Parla Biggi, (Birgit), nella foto, la signora bionda, con gli occhiali da sole, al centro, dietro Gerhard.
Alcuni anni fa ho studiato la lingua italiana a scuola e dopo ho avuto di bisogno per il mio lavoro con i clienti italiani. Mi piace molto questa lingua e non voglio dimenticarla.
In Italia mi piace: il paese, il mare, il tempo e la moda italiana.
Ogni anno passo le vacanze in Italia e perciò conosco alcuni abitanti e mi piace il modo di vivere italiano. Il mio voto è “10 punti”.
Grazie… Biggi!
Una curiosità! Voi donne del gruppo, per caso, avreste voluto sposare un uomo italiano? E se sì, perché?
Inge – nella foto, la prima a sinistra, seduta, con gli occhiali scuri –
Per me la lingua italiana è molto bella. Mi affascina la velocità della lingua. Naturalmente anche il Paese e la cultura sono meravigliosi e la cucina italiana ed il vino sono molto gustosi. Tutto questo ed il mare fanno così attraente il Paese.
Studio italiano a causa della vicinanza dell’Italia e per comprendere gli italiani e voglio parlare con loro, quando viaggio in vacanza. In mia giovinezza non lo è stato possibile.
Sicuramente sposerei anche un uomo italiano, se fosse amore, se fossimo bene insieme ed altre cose fossero messe in chiaro e se mi trattasse come una compagna equivalente. Sono una donna emancipata.
Capito, Inge, insomma… patti chiari, amicizia lunga. Ebbene, è giusto!
Ma… vorrei sapere una cosa! Ma… chi ve lo fa fare… di studiare l’Italiano?
Helga (bionda, e nella foto, con maglietta a strisce, in piedi, in seconda fila)
Da sempre mi piace la lingua italiana perché ha molte vocali e perciò il suono è molto melodico.
Viviamo vicino all’ Italia e io con mia famiglia viaggiamo spesso in Italia. Quando nostra figlia era una bambina, siamo stati ogni estate all’Elba per tre settimane durante sei anni. Anche abbiamo degli amici nelle Marche. Quasi ogni anno siamo andati a Venezia per alcuni giorni in ottobre o novembre fino ad alcuni anni fa. Adesso ci sono sempre più gente e gli alberghi sono troppo cari.
Tutto questo è la causa perché ho deciso di studiare la lingua italiana.
E ora, parliamo di mangiare! Che ne dite della cucina italiana? Vi piace?
Risponde Heidi, nella foto, la prima a sinistra, in piedi
Mi piace veramente molto la lingua italiana perché suona come una melodia e rappresenta la gioia in vita.
La cucina italiana mi piace così tanto che preparo spesso piatti diversi con gli ingredienti freschi e tipici italiani conditi con le erbe preferite, come il rosmarino, il basilico e l’amore.
Heidi, sei romantica! Questo ultimo ingrediente, l’amore, credimi, è il più italiano ed è il più… importante!
Voglio finire in bellezza! Sapete raccontare una barzelletta in Italiano?
L’incarico gravoso di farci tutti ridere, se lo prende Anna-Maria, la terza, in piedi, da sinistra. Ma prima, giustamente, vuol dire la sua, sull’Italia.
Penso che non possa paragonare i paesi con gli altri paesi, perché esistono dappertutto nel mondo intero, i paesaggi ed i posti meravigliosi, come naturalmente in Italia, ma anche da noi in Austria.
La lingua Italiana mi piace tanto, perché è così melodiosa e suona più dolcemente della nostra lingua.
E allora, sì, d’accordo, una piccola barzelletta:
Due topoline s’incontrano. Una comincia subito a parlare con entusiasmo: “Senti, cosa mi è capitata! Mi sono innamorata pazza d’un ragazzo bellissimo, sportivo, gentile.”
L’altra topolina chiede: ” Hai per caso una foto del tuo amante?”
Ne ha una e gliela passa.
L’amica la guarda attentamente e poi, scuotendo la testa dice:
” Ma dai, questo ragazzo è un pipistrello!”
La nostra topolina risponde: ” Ma che birichino! Mi ha detto, che lui era un parapendio!…”
Amici Carinziani, credetemi, conoscervi è stato veramente un piacere!
Porto in Italia, con me, il vostro ricordo, ma soprattutto, l’amore che voi portate al nostro Paese e, con orgoglio lo porto e lo porgo ai miei compatrioti, quasi come fossi vostro ambasciatore.
E, allora, a tutti, appuntamento in Italia!
Non un addio, quindi, ma un ARRIVEDERCI!
Lascio con una punta di rimpianto questi cari Amici e la Carinzia, Paese di laghi di smeraldo e montagne di cristallo, fitti boschi e colline ridenti, verdi pascoli e fiori… tanti, tanti fiori, da sembrare… il “Paese delle… Favole”!…