AFERESI: ECCO UN NUOVO MODO DI DONARE IL SANGUE!

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AFERESI: ECCO UN NUOVO MODO DI DONARE IL SANGUE!

Intervista al dott. Giancarlo Ferrazza del Servizio Trasfusioni Policlinico Umberto I di Roma

di Alfredo Labate Grimaldi (21.10.2007)

Incontriamo, nell’ormai da tempo rinnovato Centro Trasfusionale dell’Umberto I di Roma, il Dottor Giancarlo Ferrazza, instancabile “propagandista” del dono del sangue e donatore egli stesso.

– Dottor Ferrazza, in parole… “molto povere”, che significa la parola “aferesi” e che cosa è l’aferesi, in relazione al dono del sangue?
Aferesi – dal greco “afereo” (tolgo da…) permette di far donare in maniera selettiva globuli rossi, piastrine, plasma, da soli o in combinazione.
In pratica, mentre nella donazione classica il sangue viene donato in toto e separato, dopo, nelle varie componenti, con l’aferesi la separazione avviene già durante la donazione. Quando il donatore si alza dalla sua poltrona, può già osservare che il suo sangue è stato già scomposto e deve essere solo conservato.
-Come avviene la separazione del sangue nelle varie sue componenti?
L’aferesi avviene tramite dei separatori cellulari che sono veri e propri computer programmabili sulla raccolta che si intende fare e sui quali si assembla un circuito sterile monouso. E’ molto importante sottolineare che con le previste procedure, il sangue del donatore non entra nella apparecchiatura, ma, appunto, nel circuito sterile monouso approntato per ogni donazione; al termine di questa, il circuito monouso viene smontato ed il separatore cellulare è pronto per essere riutilizzato. E’ da evidenziare, quindi, che non c’è alcun contatto tra il proprio sangue e quello di altri!

-Ci evidenzi, dottor Ferrazza, qual è la peculiare importanza della donazione per aferesi!
Mediante la donazione per aferesi, si ottiene, possiamo dire, il miglior prodotto possibile in rapporto alle caratteristiche del singolo donatore, tutelandone al massimo la salute ed ottimizzando la quantità e qualità degli emocomponenti donati.
La possibilità di impostare la donazione di un solo componente costituisce un’importante differenza rispetto alla donazione classica: infatti, con il separatore cellulare , può donare anche chi non è in grado di donare sangue intero. E questo, ad esempio, è particolarmente importante per le “donatrici” che, spesso, non possono donare sangue intero durante l’anno. Insomma si ha la possibilità, molto importante, di modulare le donazioni, sulla base delle caratteristiche del donatore.
Inoltre, altra caratteristica della donazione per aferesi è che si possono donare più di 10 litri l’anno di plasma ed almeno 6 volte l’anno le piastrine! Infatti la periodicità minima tra le donazioni di plasma e/o piastrine non è 90 giorni ma, volendo, addirittura 14 giorni, poiché selezionando la donazione di plasma-piastrine si dona la parte “liquida” del sangue, non la parte “solida” e il donatore ha tempi di recupero molto più brevi.
E infine, ma non per ultimo, con la donazione per aferesi  si arriva a soddisfare una ben maggiore esigenza trasfusionale. Che per il donatore rappresenta anche una soddisfazione maggiore.

-Una considerazione finale per i nostri lettori?
Che in ogni caso,l’elettronica e la tecnologia, per quanto sofisticate possano essere, dipendono sempre dal semplice gesto di generosità del Donatore, senza il quale tutto ciò non potrebbe esistere!

Grazie, Dottor Ferrazza!

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